Al Paese Dei Libri by Paul Collins

Al Paese Dei Libri by Paul Collins

autore:Paul Collins [Collins, Paul]
La lingua: ita
Format: epub, azw3, mobi
Tags: Literary Collections, Antiques & Collectibles, Literary, Paper Ephemera, Biography & Autobiography, Essays
ISBN: 9788845924880
Google: F26DRQAACAAJ
editore: Adelphi
pubblicato: 2010-03-14T23:00:00+00:00


13 – Dove si riflette sui rimasugli del passato

Diana sta mettendo in bella mostra le copie del nuovo romanzo di Margaret Atwood, appena arrivate; sul retro, e con altrettanto zelo, Morgan scompagina lo scaffale dei libri per bambini.

«Non capisco perché vi siate fissati su una casa vecchia» dice.

«Vogliamo una casa carina» si giustifica Jennifer.

«Warren Close è un bellissimo quartiere».

«Gli Stati Uniti sono pieni di quartieri come Warren Close. Vogliamo qualcosa di antico».

«Anche tu vivi in una casa antica, Diana». Indico tutto intorno a noi. «Con i pavimenti di legno e le travi a vista. Sai com’è».

«Lo so eccome» ribatte, secca. «L’impianto elettrico è difettoso, la cantina si allaga. Che c’è di tanto speciale nelle travi a vista? Comprate una casa nuova e fatecele mettere».

Tace e continua a fissarci. È chiaro che ci considera senza speranza.

«Va bene, mi arrendo. Provate a cercare a Cusop Dingle».

Cusop Dingle è uno dei toponimi più facili, ma i nomi gallesi sono un tormento; ancora non riesco a pronunciare quello di Hay, Y Gelli. Il gallese è una specie di linguaggio cifrato scritto con una macchina Enigma: quasi nessuna lettera si pronuncia come l’equivalente inglese.

Hazel porta un altro scatolone di libri appena aperto.

«Cusop Dingle» aggiunge Diana «è la Beverly Hills di Hay».

«Certo. Si capisce dal nome».

Così mettiamo Morgan sul passeggino e ci avventuriamo ben oltre il Bull Ring, oltre la piccola, squallida lavanderia a gettone, oltre la banca. Superiamo il confine di Hay; i campi arrivano fino all’orizzonte, incontriamo tanti prati verdi recintati e anche qualche ruscello. Ovunque ci sono dei graziosi Bed & Breakfast.

«Guarda!».Jennifer indica un campo. «Morgan, guarda!».

Un gregge di pecore sta brucando, e si accorge della nostra presenza. Le vedo sempre dalla finestrella del bagno, che dà sui campi punteggiati di quei batuffoli bianchi. Ora i batuffoli hanno il muso e le zampe: non sono più un’astrazione.

«Beeee!» strilla Morgan, e si agita nel passeggino.

Una pecora si avvicina al recinto; Morgan si allunga disperatamente per accarezzarla. La pecora però, poveretta, ha la testa piena di piaghe. Le mosche ci ronzano intorno. Rivaluto i vantaggi di una dieta vegetariana. Tengo Morgan a distanza di sicurezza.

«Le pecore! Le pecore!» ripeto allegramente mentre proseguiamo verso Cusop Dingle. È lì che vive Booth, insieme a quasi tutta la borghesia di Hay. Più si va avanti e più belle diventano le case, con le pietre a vista; alcune sono circondate da muri coperti di edera, e mi fanno pensare ai quartieri più antichi di Princeton, o di Amherst. Emanano una signorile agiatezza.

Ci passano accanto tre ragazzini con lo skateboard e i pantaloni col cavallo basso. Nella campagna gallese? Vengono da un parco giochi dove ora non c’è più nessuno; uno di quelli belli, con l’altalena e lo scivolo. Lasciamo libero Morgan, che si mette a correre in tondo sull’erba fino a stordirsi. Davanti a una casa, una donna e il figlio adolescente tolgono i rami secchi dal giardino. Jennifer si avvicina per parlare con loro.

«Salve. È una bella giornata, si sta bene fuori».

«Sì. Sa che lei» dice la donna «è la prima persona con cui parliamo in tutta la settimana?».



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